La macchina digitale dell’odio

Dimmi se questo è un uomo, che muore per un click o per un flop. Dignità umana, che viene stuprata tra il silenzio di un paese o tra le musiche di una discoteca. Travolti come siamo dalle inconvenienze della nostra stupidità, sommersi dall’inutilità delle nostre indifferenze, schiacciati come siamo dalla mediocrità del nostro menefreghismo, abbiamo perso di vista il senso di ciò che ci rende umani.

Branchi di lupi con occhi da cerbiatto che sbranano i loro fratelli, le loro sorelle, i loro “amici”. Ho visto più sangue versato in questi finti rapporti umani che nella lotta per la sopravvivenza. Meschini cani famelici dietro ad uno schermo che digitano tasti come lame di un coltello conficcate nella carne dei più deboli, e di fatto c’è chi per una parola di troppo non sopporta più, e muore. Paesi ammutoliti dai pregiudizi, dall’ignoranza e dalla disumanità che marcia nei loro cuori già marci. Non una parola, non una verso chi da solo guarda il demonio ogni giorno nell’iride di queste bestie che di umano hanno il volto, ma né il cuore, né l’anima.

Una donna suicida, una ragazza stuprata, e una bambina ripetutamente abusata. Ho fatto un incubo, c’era tutto che andava a fuoco, poi ho aperto gli occhi, ed era realmente così.

E che rimanga impresso nei vostri cuori, inciso, come un monito indelebile: dove l’uomo lascia spazio a ciò che non è empatico e propriamente umano, lì, in quel tragico istante, si è morti, si uccide e si distrugge ogni cosa intorno a lui; in poche e semplici parole: l’uomo diviene il nulla.

Diventiamo Umani.

-Phantom

PS: Articolo scritto dopo i fatti di cronaca summenzionati (14 Settembre 2016).

Autore: phantomscrittore

Scrittore ed Artista.

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