Ecco perché non ha senso il conflitto religioso/laico sul suicidio assistito 

Ma tutti voi che vorreste disporre della vita altrui perché “solo Dio è padrone della vita e solo lui decide quando darla e quando toglierla”, vorrei sapere, vi reputate così grandi da sapere quali sono i suoi piani?Avete le stesse capacità e lo stesso intelletto di un Dio?

Ipocriti, e per giunta blasfemi.

Lasciate fare all’uomo ciò che compete all’uomo, a Dio quel che compete a Dio.

Ogni vita è unica, va protetta, talmente preziosa e rara che a volte l’unico modo di poterla proteggere è distruggerla per darle nuova forma.

Libero arbitrio, sacro come il pane, e bisogna porre l’altra guancia anche quando non vorremmo farlo, aiutare anche quando non siamo d’accordo: siete farisei, curate la facciata e le forme, vi attenete a un costume vuoto, perdendo di vista il senso, non sapete andare oltre, applicando quelle sacre parole sempre, non solo quando vi capitano in senso letterale.

Decidere della vita altrui è il classico atteggiamento di chi non ha il controllo della propria.

Frustrazione, nient’altro.

Cristo poteva scappare, ma non l’ha fatto, gli colava il sangue dalla fronte, ma è rimasto lì, si è fatto crocifiggere, perché quella era la strada che aveva scelto.

Cosa c’è di tanto diverso in un uomo che decide di porre la parola fine al viaggio su questa strana terra?

Sembra che essere a immagine e somiglianza di Dio vi riesca bene solo quando sentite il bisogno di essere superiori e grandi, in una sola parola “superbi“, mai quando c’è da farsi umili e onesti con la propria coscienza, ed è per questo che siete piccoli, talmente piccoli, da girarvi dall’altra parte quando vi si chiede di essere umani, non dei.

È vero, solo Dio è padrone della vita, e ci vuole più coraggio a dargliela indietro che a stringerla forte, perché tenere le cose degli altri è molto più comodo, l’egoismo è sempre la scelta più facile, ma pareggiare i conti è da Eroi.

Si può essere d’accordo o no, ma rimane una scelta che non spetta a noi compiere, perché il dolore e il proprio vissuto è solo di chi è ormai in un corpo che non sente più il suo.

Non avete empatia per capire l’altro, figuriamoci per potervi mettere al suo posto e scegliere per lui.

Mi pare che in tutto ciò oltre ad una buona dose di ipocrisia ed arroganza, vi sia una totale assenza di umanità, e perciò di vita, la stessa vita che difendete a spada tratta, ma che non siete minimamente in grado né di capire, né tanto meno di ascoltare.

Diventiamo umani,

grazie.

Autore: phantomscrittore

Scrittore ed Artista.

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