Ho dalla mia la benedizione della luna.
Figlio del mio ego, ai tuoi occhi senza paura alcuna.
Ma ti assicuro, ho più di una lacuna, non mostrarle agli altri è un mio difetto per natura: tendo ad interloquire solo con me stesso, del resto all’incomunicabilità dell’anima i dottori e gli scienziati non han trovato una cura.
Ma non temere, ho voglia di parlare, non credere che la diffidenza mi possa contagiare: l’empatia è la mia amante, mia moglie, la scrittura nostra figlia, per farla nascere ci siamo scambiati la parte, infatti avevo le doglie, ero io incinta!
Lo so, sono un paradosso vivente: ho nostalgia del futuro, ricordo il presente in un modo differente da come è avvenuto realmente, e dopo questa sicuro hai la certezza che sia pazzo o demente.
Ma ho detto che non amo parlare di me, ed ora che siamo io e te, non costringermi a dire sciocchezze come: “sarai regina ed io il tuo re”, che certe stronzate non fanno per me.
Bei tatuaggi, hanno un significato?
Sembrano Caravaggi e la tua pelle un quadro.
No, no, non darmi dell’acculturato, una similitudine non fa di me un mago, che è vero che ho letto molti libri, ma c’è altro a cui sono più interessato.
So che i miei colleghi, quelli che parlano solo d’amore, sono più lusinghieri, ma non farmi storie, se vuoi ti dico quattro puttanate a voce, ti sfoggio l’arte d’essere mediocre.
So che mi ero ripromesso di non farlo poco fa, ma forse potremmo fare un’eccezione e vedere come va, chissà…
Senti questa: sei un angelo ed io una stella, ti amo quanto la nutella, tu sei l’unica cosa bella; innamorarsi è come ubriacarsi ed ora sono sbronzo; se io fossi un bicchiere, quando ci sei sono colmo fino all’orlo; non posso andare contro cuore, sei il mio punto felice, sei il mio sole ed io assieme a te risplendo come una fenice; fuori piove, dentro pure, senza di te è morte, tu sei più potente di mille cure.
Come me la son cavato?
Sono stato bravo vero?
Ma dato che ora mi dai del genio, perché non vieni qui a sfregare la lampada mentre esprimi un desiderio?
Che ti aspettavi?
Pensavi davvero che abbia detto tutte quelle cose patetiche solo per zelo?
Non ho la scrittura esile e non sono la copia di mille repliche.
Calma, calma, non ti agitare, ora ti spiego, del resto essere onesto fa parte del mio impiego; chi scrive banalità lo fa per due sole motivazioni: lucrare sui mediocri o guadagnare orgasmi illudendo cuori.
Quindi ora che è tutto chiarito, quanto ti fermi? Che fai?
Preparo un cappuccino o me la dai?